Onorevoli Colleghi! - In migliaia di comuni, frazioni e contrade del nostro Paese continuano a registrarsi situazioni di inaccettabile carenza o addirittura di assenza delle istituzioni scolastiche, in particolare della scuola secondaria di primo e di secondo grado. In tale contesto il riconoscimento del conclamato diritto allo studio subisce compressioni e condizionamenti che provocano forzose rinunce, «tradimenti» delle naturali inclinazioni, devianze di ogni genere e, soprattutto, la necessità di ricorrere a forme di pendolarismo stressante e sfibrante sul piano psico-fisico. La presente proposta di legge è finalizzata proprio ad affrontare il problema del pendolarismo studentesco e prevede l'assoluta gratuità delle percorrenze ferroviarie o automobilistiche per quegli studenti che, avendo scelto un certo indirizzo scolastico, sono costretti a frequentare istituti situati a oltre 10 chilometri di distanza dal loro luogo di abitazione, ancorché ricompresi nel comune di residenza.
      L'intento della presente proposta di legge è quello di invocare un doveroso, non paternalistico, incentivo statale prima ancora che allo studio, al suo non abbandono, alla non devianza da esso, una sorta di premio d'incoraggiamento per gli studenti che si sottopongono a onerosi sacrifici pur di portare a compimento il corso di studi prescelto. Il diritto allo studio e quello, non meno fondamentale, di accedere al tipo d'istruzione più consono alle proprie vocazioni devono essere adeguatamente salvaguardati: in tale prospettiva, la proposta di legge in oggetto intende fornire un contributo concreto e preciso.
      Analogo disegno di legge è stato presentato nella XIV legislatura dal senatore Giuseppe Specchia (atto Senato n. 1758).

 

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